
Samir Bergachi, durante il suo soggiorno, ha preso contatto con i dirigenti di diverse ONG nazionali, tra cui l’Associazione marocchina per i Diritti dell’Uomo (AMDH) di Khadija Ryadi e “Bayt Al Hikma” di Khadia Rouissi. “Khadijka Ryadi, che ho incontrato in diverse occasioni, mi ha garantito che l’approccio dell’AMDH al problema sta andando nella stessa direzione internazionale per i diritti degli omosessuali“, ha dichiarato Samir annunciando tra le altre cose un dibattito e una serie di incontri sotto il tema “Layali Bayat Al Hikma” in collaborazione con l’ONG “Bayat Al Hikma”, convenendo di focalizzare il soggetto dell’omosessualità al centro della manifestazione. Kif Kif ha come priorità quella di diventare un punto di riferimento credibile in Marocco per fare valere le proprie rivendicazioni.
L’ONG conosce molto bene il cammino difficile e irto di spine e di barriere, difficilmente sormontabile. Samir ha spiegato nella lunga intervista che non è intenzione dell’ONG entrare in conflitto con lo Stato, anche se molta parte dell’opinione pubblica li reputa inesistenti, ma fondamentalmente poter uscire dalla clandestinità. Al di la dei problemi dell‘autorizzazione, esiste un altro ostacolo che l’ONG vuole eliminare: la criminilizzazione dell’omosessualità. “L’AMDH sta per lanciare una campagna contro la criminilizzazione dell’omosessualità, iniziativa molto positiva perchè il nemico reale dell’omosessualità non è la legge ma le mentalità pietrificate; i nostri nemici non sono il regime nè lo Stato, ma i malintenzionati“, ha spiegato Samir nell’intervista.
L’atto di nascita dell’Associazione Kif Kif è datata nell’anno 2004, anno in cui numerosi omosessuali marocchini furono arrestati nella città di Tétouan. Il 1° giugno 2004 la polizia marocchina arresto’43 persone con l’accusa di intrattenere delle attività omosessuali, in nome dell’articolo 489 del Codice Penale marocchino. In conseguenza di questa accusa, alcuni giovani omosessuali iniziarono su Internet una campagna internazionale per la loro liberazione. Migliaia di lettere furono inviate alle Ambasciate occidentali del Marocco e per coordinare queste azioni venne creato il gruppo Kif Kif, un forum per aiutare i migliaia di marocchini che non trovano uno spazio nella loro società. Prima di quella data Samir dichiara che “noi esistevamo e nessuno si interessava o parlava di noi. In realtà noi eravamo soddisfatti di questa situazione. Lo Stato ci lasciava vivere e gli integralisti ci ignoravano, ma il 2004 ha segnato l’inizio di una rottura con il paese di origine e l’ONG decise di esiliarsi in Spagna da dove opera, da quella data, in maniera del tutto legale“.Ad oggi bisogna chiarire che tutti gli sforzi e le battaglie dell’Associazione sono stati rigettati. Il Codice Penale marocchino prevede l’arresto da 5 mesi a 6 anni per il solo fatto di essere omosessuali. Buona fortuna a Samir, coraggioso esempio sociale che, a suo rischio e pericolo, sta cercando di portare avanti questa battaglia fondamentale per i Diritti dell’Uomo.